Il Segreto dell’Esistenza: la Consapevolezza dell’Eterno





di Fulvio

Il Segreto dell’Esistenza: la Consapevolezza dell’Eterno

Nel silenzio profondo dell’universo, prima ancora che nascessero le stelle, prima che il tempo si dividesse in ieri e domani, una sola realtà esisteva: l’essere. Non un essere delimitato da forma o nome, ma la pura coscienza dell’esistenza. E in questa consapevolezza, in questa scintilla originaria, era contenuto il segreto di tutto ciò che sarebbe venuto dopo. Chi ha memoria dello Spirito ricorda questo: non siamo mai stati nulla di diverso da una creatura dell’Eterno.

Esistere non è un evento passeggero della carne, né un’intermittenza della mente, ma è la radice profonda di ciò che siamo. Non siamo sogni che svaniscono al mattino, né polvere destinata a disperdersi nel vento del tempo. Siamo creature coscienti di appartenere a un campo infinito, in cui ogni manifestazione dell’essere – materiale, animica o energetica – danza in una sinfonia continua. Quando percepiamo questo, non siamo più vittime delle illusioni del tempo. Perché l’Eterno non ha fretta, e la sua dimora è ovunque.

In ogni gesto della vita terrena, in ogni relazione, pensiero, sussurro e respiro, si manifesta una risonanza con l’intero universo. L’esistenza non è un fatto isolato, ma una rete vibrante di connessioni. Ogni creatura vivente, ogni essere visibile o invisibile, partecipa alla grande comunione del vivere. Esistono mondi visibili agli occhi e mondi che si mostrano solo al cuore, frequenze che attraversano la materia e altre che solo l’anima può sintonizzare. Eppure, in tutti questi livelli dell’essere, il fondamento è lo stesso: la consapevolezza di esistere.

Quando si raggiunge questa consapevolezza – autentica, limpida, vibrante – si comprende che non si è mai stati soli. Non si è mai stati separati da ciò che è, da ciò che vive, da ciò che crea. Ogni cosa ci parla, ci ascolta, ci accompagna. Gli oggetti costruiti dall’uomo, i segni lasciati dagli Spiriti, le forze generate dalle energie cosmiche: tutto è parte del grande dialogo dell’essere. Il segreto non è conoscere tutto questo, ma ricordare che lo si è sempre saputo.

Vivere con questa coscienza significa abitare l’universo come un figlio che riconosce la casa del Padre. Non c’è più paura della morte, perché non esiste una fine per chi dimora nella coscienza eterna. Non c’è più smarrimento nel dolore, perché ogni esperienza è una soglia verso una comprensione più vasta del Sé. Ogni creatura che incontriamo – fisica, animica o spirituale – è un compagno di viaggio nel grande cammino dell’esistenza. E ciascuno, a suo modo, ci restituisce uno specchio in cui osservare la nostra infinita possibilità.

La vita terrena, allora, non è che un riflesso dell’eternità. È un frammento di luce che ci è stato affidato, affinché lo rendiamo consapevole, luminoso, reale. È in questa vita che impariamo a toccare con mano il divino, a costruire con amore, a sbagliare con umiltà, a rialzarci con fiducia. Ma soprattutto, è in questa vita che possiamo sentire, con la profondità di chi ascolta il proprio cuore, che esistiamo.

E questa è la vera rivelazione. Il grande segreto che non ha bisogno di parole altisonanti o di dottrine complesse: esisto, e nell’esistere, sono eterno. Non c’è conoscenza più alta. Non c’è traguardo più grande. Ogni altra verità si costruisce sopra questa.

Nel cammino tra i mondi, nella connessione con le energie sottili, nella manifestazione delle presenze spirituali, nella creazione artistica, nella preghiera silenziosa, nel guardare un cielo stellato o nel toccare una mano amata, si manifesta una sola realtà: la gioia del sentire che si è parte viva di tutto ciò che è.

E così, da questo stato interiore, nasce il vero senso dell’esistenza: non cercare di diventare qualcosa, ma semplicemente ricordare di essere. Esistere è già pienezza, è già eternità, è già comunione. Tutto il resto si aggiunge come nota a una melodia già perfetta.

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