Capitolo 5 – Le Prove dell’Essere: vivere l’amore dell’Oltre
di Fulvio
Capitolo 5 – Le Prove dell’Essere: vivere l’amore dell’Oltre
Giunto a un nuovo snodo del mio cammino, percepivo dentro di me il bisogno di espandere le mie consapevolezze attraverso l’esperienza diretta, non solo in senso teorico o contemplativo, ma mettendole alla prova nei diversi piani a cui appartenevo. Solo vivendole simultaneamente, nella dimensione materiale e in quelle sottili, potevo comprenderle pienamente ed elevarle al rango di saggezza vissuta.
Fu allora che il mio Spirito Guida, con la sua consueta voce che risuonava nella mia coscienza più profonda, mi parlò dell’Oltre. Mi rivelò che quel luogo, tanto idealizzato dalle culture umane come sede di perfezione, era in realtà un mondo di evoluzione continua, non privo di errori, sfide e possibilità di stagnazione.
“Il mondo dell’Oltre non è perfetto,” mi disse. “Lì la vita si svolge con dinamiche simili a quelle della Terra. Si può sbagliare, si può decidere di non cambiare. L’evoluzione è una possibilità, non un’imposizione. Ci sono anime che restano ferme, pigre, affezionate ai loro vecchi schemi e modi di essere. La consapevolezza è più sviluppata, sì, ma la scelta resta sempre sacra. Se eri un asino nella tua vita terrena, non diventi un saggio solo perché hai lasciato il corpo. Rimane la tua indole. Certo, ci sono guide e Maestri più presenti, più attivi, che ti consigliano con amore. Ma la decisione finale è dell’anima.”
Questa rivelazione fu per me sconvolgente e, al tempo stesso, illuminante. Avevo sempre immaginato l’Oltre come uno stato di perfezione raggiunta, ma ora capivo che la vera differenza tra i piani non stava nei comportamenti, bensì nel grado di coscienza e nella tensione verso l’evoluzione. Nelle dimensioni astrali superiori, il bisogno di crescere spiritualmente si fa più intenso, quasi vitale. Sulla Terra, le urgenze materiali spesso lo soffocano. Ma l’Oltre non cancella le nostre caratteristiche: le eleva, se vogliamo, oppure le conserva, se scegliamo di restare come siamo.
"Per quanto riguarda i sentimenti," aggiunse poi, "la situazione è molto diversa."
Ed era proprio su questo punto che la mia guida desiderava condurmi. Un giorno, in uno stato di contatto profondo, mi disse:
“Fulvio, ti spiego l’Amore.”
Rimasi in ascolto, come un discepolo dinanzi al suo Maestro eterno.
“L’amore terreno è fondamentale, è un primo riflesso. Ma conoscere l’amore in senso multidimensionale è un’esperienza totalmente altra. Nell’Oltre, l’amore non è condizionato da bisogni, pulsioni, paure o attaccamenti. È un’energia pura, creativa, liberante. Tu lo hai già sperimentato, anche se inconsapevolmente, quando nei tuoi viaggi astrali ti sei trovato a operare per liberare entità o ambienti infestati. È quell’amore che dissolve l’oscurità. È quell’energia che fluisce da te e che nulla può ostacolare, perché non viene dal corpo, ma dall’Anima.”
“L’amore ultraterreno non possiede, non desidera, non esige. Pervade. Circonda. Riempie. È presenza pura, luce che abbraccia senza invadere, calore che illumina senza bruciare. È ciò che permette alla creazione di esistere.”
“Comprenderlo con la mente fisica è impossibile, perché la struttura molecolare del tuo corpo terreno non può contenerlo. Solo lo Spirito può percepirlo. Ma tu, Fulvio, lo hai già vissuto. Io ora voglio che tu ne abbia consapevolezza. Questo è ciò che ti permette di viaggiare tra le dimensioni: l’amore come ordine delle cose, come forza che unisce e trasforma. E anche se sarà difficile spiegarlo ad altri, tu potrai mettere qualcuno nella condizione di provarlo, trasmettendo loro la tua essenza energetica.”
Quelle parole furono come onde di luce che mi attraversarono fino al nucleo del mio essere. Tutto mi fu più chiaro. Comprendevo che l’amore non era solo un sentimento, ma una chiave interdimensionale, un codice vibratorio, un ponte fra mondi. E che il mio compito non era solo viverlo, ma diventare canale per esso.
Questa nuova comprensione portò con sé anche un nuovo livello di responsabilità. Ogni pensiero, ogni scelta, ogni parola, ogni gesto diventava un atto energetico. Ogni mia vibrazione avrebbe potuto aprire o chiudere vie, nutrire o soffocare energie. Compresi così che:
La vivevo già, ogni volta che accedevo a quegli spazi con la mia coscienza.
Era una consapevolezza naturale. Un ritorno. Un ricordo profondo.
Nel silenzio delle notti stellate, quando il mondo dormiva e la mia anima si apriva. Volavo tra i mondi, colmo di un amore che non si può spiegare, ma solo essere.
E il mio Spirito Guida, sempre accanto a me.
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