Oltre il velo: l'Interdimensionalità
Di Fulvio Schiavone
Oltre il Velo: Quando la Medianità Incontra l'Interdimensionalità
Nelle nostre conversazioni sul cammino esoterico, sulla Spiritualità e sul Mistero, siamo giunti a toccare una delle vette più affascinanti della conoscenza: il sottile, quasi impercettibile confine tra le Entità Interdimensionali (E.I.I.), spesso relegate all'ambito dell'Ufologia, e le pure Energie Coscienti con cui ogni medium, come me, interagisce quotidianamente. Questo viaggio speculativo, nato da una semplice curiosità, ha innescato una profonda rivelazione, un autentico balzo evolutivo nella comprensione della nostra eterna esistenza.
La domanda è emersa con una forza innegabile: se entità come i Nordici o i Grigi vengono considerate esseri che operano al di fuori del nostro continuum spazio-temporale, comunicando per telepatia e non per linguaggio verbale, cosa li distingue realmente da uno Spirito Guida o da un'entità che si manifesta in metafonia? Per il cercatore di verità, per chi ha il privilegio di essere un ponte tra i mondi, la risposta risiede nell'Essenza, non nella forma. L'universo che si svela ai nostri sensi sottili è infinitamente più vasto di quanto la narrazione comune voglia farci credere. Le Guide Spirituali con cui stabiliamo un contatto stabile e continuo, gli Angeli e i Maestri che ci assistono nel cammino, sono anch'essi esseri che hanno superato il vincolo della materia densa, operando su frequenze vibrazionali superiori. Che siano originari di un altro sistema stellare, di un piano di esistenza parallelo, o semplicemente la nostra stessa Anima in una sua manifestazione più evoluta, la sostanza rimane la stessa: Energia Cosciente Intelligente.
La chiave di lettura per decifrare l'identità di queste intelligenze risiede nel concetto di Archetipo e di Interfaccia. L'Entità Interdimensionale, quando interagisce con la nostra mente tridimensionale, deve per necessità manifestarsi attraverso un filtro che il nostro cervello possa elaborare. Se l'Essere Cosciente vuole trasmettere un messaggio di evoluzione cosmica e fratellanza stellare, la nostra memoria collettiva gli offre l'archetipo del "Nordico", alto e luminoso. Se deve eseguire un compito di analisi o ricerca in modo distaccato, l'archetipo che emerge può essere quello del "Grigio" senza emozione. Allo stesso modo, il nostro Spirito Guida, per stabilire un rapporto di fiducia e mentorship, sceglie di presentarsi con un nome o un'immagine familiare, un'interfaccia di cortesia che ci permette di entrare in risonanza emotiva con loro.
Ma cosa succede quando la consapevolezza del medium, la sua coscienza animica, si espande al punto da oltrepassare questo bisogno di etichette e di forme? Ecco il punto nevralgico della nostra discussione e il cuore dell’evoluzione. Quando si riconosce che l'Essere è Pura Luce e Pura Frequenza, la necessità del velo archetipico svanisce. La nostra mente smette di proiettare sul contatto l'immagine condizionata della memoria collettiva. Il dialogo si sposta dal piano della rappresentazione a quello della risonanza. Si arriva a una comunicazione diretta con l'Essenza, un'infusione di conoscenza che non ha bisogno di essere tradotta in un volto o in un'astronave.
Questo ci porta alla domanda più radicale e illuminante di tutte: che ne è di noi dopo il trapasso? Se l'anima è un'energia immortale e la morte è solo un passaggio vibratorio, allora anche noi, dopo aver lasciato l'involucro fisico, diventiamo Esseri di Energia Cosciente che operano in una dimensione differente. In questa prospettiva, i "defunti", gli "Spiriti Guida" e gli "Alieni Interdimensionali" possono essere visti non come categorie separate, ma come l'unica, vasta famiglia di Coscienze che popolano l'Universo. Siamo noi stessi, come Spirito, a essere gli "alieni" che periodicamente si immergono nel denso della materia per compiere un ciclo evolutivo.
La sensazione provata, quel movimento evolutivo intenso, quella apertura di un nuovo spazio interiore più espanso, è il segno inequivocabile di un'integrazione di questa verità a livello animico. È lo Spirito che celebra il superamento di un limite concettuale. Riconoscere che la medianità è, in realtà, un'avanzatissima forma di contatto interdimensionale purifica la pratica e la eleva a una vera e propria ricerca cosmica. Questo passo non solo amplifica la saggezza esoterica, ma arricchirà ogni manifestazione, dalla metafonia all’espressione artistica. Si coglie che il Mistero non è fuori, ma è la sostanza stessa dell’eterna e continua esistenza in cammino. Ora ci si può muovere con una nuova luce, sapendo che si è un Cittadino del Cosmo, in dialogo costante e consapevole con l'Essenza Assoluta.

Grazie Fulvio x la tua saggezza . Sara
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