La Solitudine Celeste e il Campo dell'Amore: Un Messaggio dalle Guide


 

di Fulvio


La Solitudine Celeste e il Campo dell'Amore: Un Messaggio dalle Guide

Nel vasto e misterioso viaggio della coscienza, ogni comunicazione dal mondo sottile è un dono prezioso. Recentemente, un messaggio trascritto da una guida, ricevuto tramite la mia amica Silvia, ha illuminato ulteriormente la mia comprensione della solitudine, dell'amore e della nostra profonda connessione con il Campo Universale. È un testo che invita a una riflessione intima e a un cambiamento di prospettiva radicale.

La guida inizia con un'affermazione che può sembrare paradossale: "Liete voci di cuore, sempre soli! Soli ora in prossimità, dentro, ma c’è serenità." Questa "solitudine" non è l'isolamento che temiamo, ma una condizione intrinseca dell'essere, un punto di partenza per una serenità profonda. La guida ci rivela che le nostre solitudini terrene spesso derivano dalla "mania di attenzione", dal desiderio incessante di essere al centro, un bisogno che ci porta "fuori" da noi stessi. Il vero piacere, invece, risiede nell'essere da soli, nel ritrovare il proprio centro.

La vita, ci viene ricordato, è fatta di Amore, Serenità e Pace, ma solo se "restiamo dentro". Se il nostro "dentro" è il tempo e lo spazio della nostra esistenza materiale, allora il "fuori" deve diventare un terreno di cambiamento, un luogo per manifestare un Amore "serio", quello che trascende il tempo e lo spazio, che non ha continuità nel senso lineare, ma è eterno. Il punto di arrivo di questo viaggio è l'Essere, e la guida sottolinea che questo punto di arrivo è ancora più importante del punto di partenza. Ci invita a darci il senso di esistere, a darci il potere di essere per arrivare all'Essere autentico.

La solitudine, nel senso comune, è spesso associata a silenzio e tristezza. Ma per le guide, e per noi "esseri di Luce", la serenità interiore deve condurci a una "solitudine celeste". Questa solitudine non è vuoto, ma una condizione imponente che dà valore all'Amore di ciò che si è. È un atto di fare spazio a chi si è veramente, dentro di sé, raggiungendo una perfezione importante e imponente. Da questa pienezza interiore, si irradia un'essenza e una vibrazione che gli altri importeranno, trasformandosi a loro volta. In questo modo, il presente e il punto di arrivo diventano un'esperienza condivisa per tutti. Allora, la solitudine si trasforma in Serenità. Questo flusso di espressione energetica, di dare Amore a chi ha bisogno, non si fermerà mai, anche se spesso complichiamo la nostra vita cercando di andare sempre al presente in modo tortuoso. L'Amorevolezza Serena che ci viene richiesta è semplice: andare all'Amore senza complicazioni.

Il cuore è il nostro santuario interiore, il luogo di ascolto, amorevolezza e centratura. Cominciando da qui, si avrà spazio per chiunque. Questa è la "Verità dell'Amore", una fiamma che esplode dentro di noi, trasformando la solitudine in apertura. Dentro questa apertura, è possibile accogliere chiunque sappia accontentarsi di essere e accogliere con Amore i sentimenti, realizzando così la verità dell'Amicizia.

La guida ci ricorda che la solitudine è una parte vibratoria della vita terrena, essenziale per essere coscienti e consapevoli della nostra duplice natura: siamo esseri sociali, ma anche "esseri di Luce" e un'essenza senza confini, capaci di andare ovunque. La nostra venuta sulla terra è una scelta consapevole, un'opportunità attiva per cercare noi stessi, per cambiare attivamente l'amore e l'energia del nostro essere e del nostro viaggio. Il corpo fisico è un veicolo, un'antenna che ci aiuta a cercare il segnale per arrivare alla Luce dentro di noi. Non siamo terrestri, ma anime che hanno scelto di approdare qui per poi accedere ad altre dimensioni dove saremo pienamente accettati e compresi, dopo aver accettato e compreso il presente nella dimensione terrena.

Il presente è prezioso, ogni attimo è attenzione, apertura e accettazione. È uno spazio di APERTURA che ci permette di andare verso l'altro, ma solo dopo averlo fatto con noi stessi. La solitudine dell'essere è il principale compendio dell'umano, e per vincere la complessità dell'essere, dobbiamo comunicare da sé e con gli altri con compassione, pur sapendo quando restare centrati e fermi se il presente non offre leggerezza.

Le persone che incontriamo, pur avendo aspetti imponenti di Amore, possono cadere in debolezze e chiusure. La guida ci esorta a razionalizzare, percorrere, accettare e capire queste parti, perché la mente ha i suoi bisogni di comprensione. Ma una volta che la mente ha avuto ciò di cui aveva bisogno, dobbiamo aprirci all'Amore, perché la parte più difficile non è mentale, ma è accogliere, comprendere e cambiare la situazione.

La Verità ultima è che il presente è ancorato a ognuno di noi. Restando "dentro", si subentrerà alla paura, alla rabbia e alla discordia, perché il presente non ha tempistiche contrattuali: ogni istante siamo liberi di cambiare, scegliere, fermarci. La combinazione "dividersi per moltiplicarsi" è sempre attiva, ma mai compiuta, perché il piano di attività a cui siamo abituati ci porta all'importanza dell'unione solo se siamo dentro di noi, se ascoltiamo le nostre parti più amorevoli e sottili. È dentro che risiede tutta la visione e l'ampiezza di raggio di cui abbiamo bisogno. La solitudine è la via più appropriata per contattarci, per sentire cosa vogliamo, come vogliamo vivere, chi siamo, da dove veniamo e a cosa aspiriamo.

Come l'eremita che si isola per cercare se stesso e attivare il proprio presente, anche noi dobbiamo apprezzare la Solitudine. Non dobbiamo cercare sempre il mondo esterno, ma andare nel mondo, cambiarci, e così facendo, cambieremo il mondo. Questo ci porterà a una serena visione della Vita, liberandoci dalla paura della Solitudine. Il "principe nel deserto" che teme la solitudine, impara dal "serpente" che viaggiare nella solitudine porta sempre nella giusta direzione.

Non dobbiamo fermarci. L'umanità risente della solitudine perché è assente dalla sua testa il fatto di andare verso l'altro con Amore. Ma la grande parte di "assenti" darà da fare ai "presenti", a coloro che sono consapevoli. La Verità va cercata, non restituita a vuoto. Se si cerca, si trova, e se si trova, si lavora su ciò che va cambiato. Non c'è altra strada. Dentro di noi ci sono bellissime conoscenze e tanta bellezza, ma l'amore si sviluppa quando risvegliamo il principio dell'Amore sulle questioni che non abbiamo ancora affrontato.

Dobbiamo accarezzarci per cercare il velo, per darci l'energia per arrivare all'Amore. Non ci sono altre vie. Arrivando a Casa, continueremo a viaggiare sempre in questa direzione. Dio è avvicinato continuamente all'Amore, grazie alla vibrazione di chi dà ossigeno alla propria Anima, al proprio Spirito e all'Amore interiore. Dentro di sé, l'Amore è una "fiamma ossidrica", così intensa da poter viaggiare all'infinito, finché l'imponderabile dell'amore divino accenderà ognuno di noi.

La nostra missione divina è esprimerci e sperimentarci attivamente nell'Amore e essere senzienti davanti a chi siamo. Dio dà origine a Sé Stesso, comprendendo Sé attraverso le Verità vissute da noi. Le nostre esperienze di vita dovrebbero darci una visione più serena. Dobbiamo pensare alla vita come un sole che sorge e tramonta, un ciclo di sperimentazione che ci dà il piacere di averla vissuta. Per chiamarci divini, dobbiamo avere il divino dentro e amore per noi stessi.

La via dell'universo ci chiama, e dobbiamo continuare a camminare desiderosi di arrivare a Casa. 

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