Acquisire coscienza?



Sentire l'esigenza di interessarsi al mondo dell'oltre e per tale intendo l'esoterismo, la spiritualità e il mistero non è un’esigenza fine a se stessa, è il frutto di un moto dell'anima che chiede di più, di approfondire il senso dell'esistenza ed è una mini consapevolezza, almeno inizialmente, che tutto non si risolva con nascita, crescita e morte e tutto finisce lì. Diventa una spinta dello spirito che non si accontenta e non tutti vivono questa sensazione, ho conosciuto e conosco molte persone a cui non devi parlare di certe cose e non cercare neanche in loro una fiammella di questo spirito di ricerca o di esigenza. C'è qualcosa di male nel non avere questa pulsione? C'è un privilegio nell'averla? No, ne nell'una ne nell’altra, è solo uno stato di acquisizione di consapevolezza che diventa un modo di vivere solo per alcuni individui. C’è però di vero che chi intraprende un cammino di questo genere si trova ad acquisire conoscenze e profondità delle cose, siano essi sentimenti, sensazioni, fatti e concretezze che si spostano tutti ad un altro livello di consapevolezza. Tutto diventa importante, niente più è futile o banale, ogni cosa ha la sua importanza e si riesce a percepire quell'importanza che ha una ragione di esistere, si comincia ad amare anche quelle che vengono definite le mediocrità della vita e del mondo, tutto diventa componente dell'universo, tutto è compreso nel pacchetto della vita. 

     Acquisire una coscienza di questo tipo ha dei vantaggi irrinunciabili una volta conosciuti si tende a cercare di espanderli sempre di più e si scopre che ogni momento della nostra vita diventa evoluzione, diventa conoscenza diventa fondamentale nella nostra giornata.

     Chi si occupa dell'oltre è arrivato a quel punto per condividere il mondo e l'universo con l’umanità che lo circonda con ogni persona che incontra sia consciamente che inconsciamente e agisce sulle altre persone, anche inconsapevolmente ad un livello animico. Le anime si percepiscono e comunicano fra di loro con un linguaggio proprio e questo è composto dal grado di evoluzione dell'individuo.

     Consigliare alle altre persone di intraprendere un cammino di evoluzione coscienziale può, spesso, essere inutile e fastidioso, pertanto lasciare che ognuno senta l'esigenza di chiedere consigli su come iniziare ad entrare in se stessi e nell'universo mi sembra la cosa più giusta, ma è pur vero, anzi fondamentale, cercare di diffondere stimoli e indicazioni per accedere in questo mondo. 

     Parlare a più persone possibile, con una saggia distinzione e selezione degli interlocutori, è un modo per condividere le scoperte che si fanno relativamente al mondo dell'anima e dello spirito.

     Succede anche che ad un certo punto le sincronicità dell'universo vertano tutte a creare le occasioni di incontro con le anime affini e quasi diventa una selezione naturale portarci a condividere la nostra esperienza di vita con persone incontrate, apparentemente, per caso

vuoi solo per piccoli momenti vuoi per seguire insieme percorsi più lunghi e a volte anche per la vita, vedi compagni, compagne, parenti e familiari.

    Alla fine chiedersi se parlare del proprio modo di essere con gli altri altro non è che scoprire se stessi e chi ci circonda, ci costringe ad un'analisi dell'altro che giova alla propria anima e comportarsi di conseguenza facendo delle scelte coscienti e responsabili.

     Un abbraccio.

                            Fulvio

 

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